La massa ha in mano l’incertezza del
futuro: vive il tempo della pienezza, un tempo che non riconosce modelli e
norme dei tempi trascorsi e l’uomo vive pienamente il tempo e lo spazio.
Il mondo è un ventaglio di possibilità
tra cui scegliere nell’ottica di un progresso quantitativo e potenziale.
Ecco che allora circostanza e
decisione diventano gli elementi della vita, una vita paradossalmente di libertà
in cui si è costretti a scegliere, a decidere per l’urgenza del presente, cosi
come fanno i politici, i rappresentanti del potere pubblico del governo delle
masse.
Sulla base di tutto ciò l’uomo corre
il pericolo di retrocedere nella barbarie perché pur conquistando gli strumenti
per avanzare nella Storia non ne percepisce lo Spirito che ha portato ad essi,
ed il pericolo è prevedibile così come prevedibile è la Storia.
L’uomo del XIX è un rivoluzionario
viziato dal mondo circostante tanto da aver portato le masse a considerare i
benefici a sua disposizione, non una conquista e un sacrificio, ma un fatto
naturale.
L’uomo si sente perfetto ma non è
ignaro delle sue capacità critiche, solo che preferisce chiudersi.
Come pretendere allora che la massa si
ribelli se agisce da sé stessa senza confronto.
Fonte: http://www.ilpensierostorico.com/2017/06/0-9-neoliberismo-e-manipolazione-di-massa/ (11/6/2019)
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