martedì 11 giugno 2019

La folla

La prima immagine che la parola “folla” suscita nella nostra mente è sicuramente quella di un gruppo immenso di persone riunite nello stesso luogo, ma diversamente da ciò che possiamo pensare, essa è uno stato d’animo comune, è il momento in cui il singolo esce dalla sua particolarità ed inizia a pensare come parte di un tutto unitario, di un’anima collettiva.

Immerso in questa moltitudine, l’individuo non è più mosso dalle sue istanza regolatrice e censorie, bensì dall’inconscio perdendo così la personalità cosciente.

Le Bon affermava: <<Nelle folle, l’imbecille, l’ignorante e l’invidioso sono liberati dal sentimento della loro nullità e impotenza, che è sostituita dalla nozione di una forza brutale, passeggera, ma immensa […]. Per il solo fatto di far parte di una folla, l’uomo discende di parecchi gradi la scala della civiltà. Isolato, sarebbe forse un individuo colto, nella folla è un istintivo, per conseguenza un barbaro>>. 

Come in un gregge di pecore attaccato da un lupo il panico si estende per contagio alla parte opposta del gregge e tutte le pecore fuggono anche se molte di loro non sono a conoscenza di ciò che sta accadendo, così diventa l’uomo nella folla: agisce senza preoccuparsi di ciò che sta succedendo e corre seguendo la direzione della folla.

Ecco dunque cos’è la massa: un’anima inconscia che si esalta, diviene violenta e odia la logica e il ragionamento.


Le idee possiedono all’interno della folla un forte potere contagioso e ciò fa sì che esse si radichino maggiormente. La volontà personale quindi si annulla e si inizia a cercare l’autorità di un capo, si accettano opinioni e idee proposte, considerandole come verità assolute.

Fonte: http://www.ilpensierostorico.com/2017/06/0-9-neoliberismo-e-manipolazione-di-massa/ (11/6/2019)

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